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giovedì 15 febbraio 2018

Splendi più che puoi

E' davvero complicato quello di cui sto per parlarvi. 
Partiamo dal principio. Ho letto un libro dal titolo: Splendi più che puoi di Sara Rattaro. 
Ho impiegato tre ore per finirlo.
Oltre che la storia di questo libro mi hanno colpito le leggi che man mano che si andava avanti con la lettura comparivano qua e là, forse aggiunte per aumentare ancora di più, secondo me, la bellezza e la complessità di questo libro e anche per articolarne il significato. 

È il 1956 quando al marito, che ha il diritto di colpire la moglie se, a suo giudizio, commette errori nell’educare i figli, la Corte di Cassazione proibisce questa prerogativa. Siamo in Italia e le donne possono essere colpite tra le mura domestiche nella piena legittimità dello Stato.

È il 1975 quando la potestà maritale viene abolita e a entrambi i coniugi vengono assegnati pari diritti.

È il 1981 quando viene abolito il delitto d’onore: la legge attenuava dai tre ai sette anni, tutti quei delitti compiuti contro il coniuge, la figlia o la sorella in uno stato d’ira mosso da un’offesa contro il capofamiglia o il suo decoro sociale. Siamo in Italia, e solo trentacinque anni fa il nostro Paese basava le fondamenta della sua società sul patriarcato, considerando un omicidio di serie b quello contro le donne.

È ancora il 1981 quando viene messo al bando il matrimonio riparatore: la possibilità di evadere il reato di violenza carnale su una minorenne acconsentendo a sposarla, così da riparare all’onore della famiglia.
È il 1996, solo venti anni fa, quando la violenza sessuale viene riconosciuta ufficialmente con la legge numero 66 come un crimine contro la persona e non più contro la morale pubblica.
Bisognerà aspettare invece il 2001 perché la legislazione italiana garantisca per la prima volta la tutela contro le violenze nelle relazioni familiari.

Questo libro mi ha suscitato molte domande. Forse è meglio raccontarvi prima la trama...

La Rattaro inizia raccontando della vita di Emma quando conosce Tommaso, molto più grande di lei e separato. Emma scappa dalla sua famiglia per salire del treno dell'amore. E' tutto perfetto, sembra che trascorrano i dieci anni migliori della sua vita fino a quando dopo un viaggio di lavoro a Parigi inspiegabilmente Tommaso la caccia fuori di casa dicendo che non la amava più. Emma molto scoraggiata decide, ormai trentenne, di tornare dai suoi. Una cosa tira l'altra e si trova in una appassionante storia d'amore con l'affascinante Marco. Ribelle e senza dubbi decide di sposare Emma all'insaputa di tutti. 
Risultati immagini per splendi più che puoiTutto sembra andare a gonfie e vele, ad Emma sembra di vivere in una fantastica favola. Ma appena il papà di Marco muore, sembra che qualcosa in lui si rompa e la situazione inizia a degenerare. Marco la obbliga a staccarsi da tutti i suoi amici. Ma lei continua a giustificarlo, dicendosi che è colpa sua di tutto, che Marco non centra mai nulla. Si trasferiscono in una casetta in montagna molto isolata e iniziano le violenze fisiche e psicologiche più serie. Emma non può uscire. Emma non può lavorare. Emma non può parlare. Emma deve solo sottostare a Marco. Fino a quando non arriva la piccola Martina. Ma questo non sembra calmare Marco. Aumentano solo le minacce e dopo un aborto Emma decide di reagire. Minacciando la famiglia di lui di mandarlo in prigione riesce finalmente a liberarsi di lui. 
La vita  sembra essere tornata a sorriderle, incontra Filippo, il lavoro sta migliorando fino a quando Marco non rapisce Martina e sembra che tutto inizi di nuovo a precipitare. Solo grazie a Filippo tutto questo migliorerà e Marco svanirà per sempre dalla sua vita. 

Questo libro mi ha colpita molto. 
Mi sono rimaste impresse le sensazioni di Emma e non capisco perché lei continui a giustificarlo. Ma scusa se ti picchia non pensi che magari non sia amore ? Se fossi stata nella sua situazione non penso che avrei reagito.
Ma devo dire che mi hanno colpita anche queste... 
Tutte queste cose che diamo tanto per scontate non sono sempre esiste. Forse a volte dovremmo fermarci a pensare a quante persone sono morte per far si che noi donne avessimo pari diritti agli uomini. E penso che la lotta non sia ancora finita... 

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